Passare il mocio ma non pulire il riscaldamento a pavimento e come lavarsi i denti solo davanti
Ci saranno state più occasioni in cui ti sarai accorto che qualcosa non andava nei tuoi impianti di riscaldamento….prima troppo caldi altre volte troppo freddi…non si trova mai il modo di regolari una volta per tutte e non toccarli più.
Qui insieme a me oggi vedremo come avere felicità a casa tua, conoscendo un pò meglio come funzionano questo tipo di impianti e come puoi fare per manovrarli al meglio senza dover per forza ricorrere all’idraulico ogni qualvolta.
Oramai sempre più appartamenti e immobili hanno installato all’interno come sistema di riscaldamento gli impianti a pavimento…ma cosa sono esattamente e come funzionano.
Qui di seguito ho deciso di mostrarti con questa foto una breve panoramica della struttura che puoi trovare probabilmente installata sotto il tuo pavimento.
In realtà qui è schematizzato e non di facile lettura.
Ma vediamo ora nel dettaglio cosa comprende.
Durante la realizzazione degli impianti nelle case, dopo la prima gettata che crea il pavimento grezzo su cui poi si va a lavorare, si posa uno strato di isolamento dagli addetti ai lavori, detto anche comunemente “anticalpestio”, che serve per insonorizzare e dividere acusticamente gli appartamenti gli uni dagli altri.
Ora per essere precisi ci sono delle logiche molto chiare che permettono di capire dove e con che spessore va posato questo strato di isolante acustico (di solito fibra di roccia) nei vari appartamenti.
Il piano più inferiore della costruzione necessita invece di un altro tipo di intervento, visto che non abbiamo nulla da cui isolare acusticamente essendo il piano più inferiore. Invece si presenta sovente un altra problematica da affrontare.
La rivalità dell’umidità….spesso questo è un problema a cui non viene data la giusta importanza come ho potuto notare dai risvolti negativi in case già ultimate, ma purtroppo incide gravemente sul benessere degli inquilini.
Specificatamente per risolvere questo incisivo problema durante la costruzione viene fatta una impermeabilizzazione con carta catramata il più delle volte per dare un primo strato di difesa dall’umidità.
Successivamente viene applicato un foglio di PE di spessore 0,8 mm almeno con un sormontamento di 10 cm tra di esso e di risvolto di 10 cm sulle salite delle pareti.
Solo allora si può procedere a posare l’isolazione fatta di polistirolo da una parte e strato in alluminio dall’altra per riflettere il calore verso l’alto.
Questa immagine mostra abbastanza chiaramente gli strati che compongono il pavimento fino al rivestimento.
Stessa cosa avviene nelle solette di divisione tra i vari appartamenti…cioè tra un piano e l’altro tranne che il tutto è fatto in assenza del foglio in PE ma viene aggiunto lo strato di isolante acustico in fibra di roccia.
Ora che abbiamo chiaro come è composto un riscaldamento a pavimento andiamo ad analizzare i vari motivi del suo non funzionamento o del perché funziona in una determinata maniera.
Essendo in sintesi un sistema di tubazioni annegate nel cassetto quelle che scaldano l’ambiente, si può facilmente intuire che avendo tutto il pavimento a disposizione come fonte radiante le temperature possono essere più basse.
In parole povere più è grande una superficie meno calda è necessario che sia per irradiare lo stesso calore.
Ciò però comporta delle conseguenze di cui non tutti sono a conoscenza….essendo temperature più basse e superficie più elevata si viene a creare un effetto domino di ritardi per gestire la regolazione.
Ti sarà capitato senz’altro di alzare la temperatura e dopo alcune ore renderti conto che fa ancora freddo….è successo anche a te di sentire freddo dopo che hai alzato la temperatura?
Bhe il motivo è presto detto…un impianto di riscaldamento a pavimento non reagisce velocemente come un impianto a termosifoni, proprio perché è necessario scaldare tutta la massa di pavimento prima.
Questo potrebbe essere un motivo piuttosto valido per capire come mai certe volte è veramente necessario aspettare molto tempo, e quando parlo di molto tempo mi riferisco a giornate….si proprio dei giorni per modificare la temperatura.
L’impianto a pavimento necessita in media di 3/4 giorni per arrivare a temperatura ideale durante l’accensione invernale, di più o di meno in base alla velocità con cui sono scese le temperature esterne.
Per ovviare a questo problema difatti l’impianto, che a questo punto viene chiamato a energia inerziale proprio per la massa inerziale necessaria a scaldare per poter muovere la temperatura, lavora in un modo che possiamo chiamare anticipatorio.
In parole povere l’impianto di riscaldamento in base al tempo e agli orari comincia a scaldare anche se effettivamente non è richiesta la sua energia, proprio per poter anticipare la richiesta calcolando che non è un impianto molto reattivo.
Gli impianti a pavimento più moderni addirittura sono abbinati ad un sistema avanzato di domotica che usano le previsioni meteorologiche per fornire un servizio ancora più performante.
Questo ha dei vantaggi e degli svantaggi…..in primo luogo si viene a creare così una vuoto termico difficile da riempire in quanto una regolazione manuale da parte dell’utente medio diventa oltremodo complicata.
Il vantaggio però consiste nel fatto che in questa maniera l’impianto se regolato bene può permettersi di funzionare nei momenti in cui i costi energetici sono più bassi e non solo quando è necessaria più energia.
Ovviamente il tutto funziona veramente bene soltanto se abbiamo impianti puliti ed efficienti che possano essere regolati perfettamente.
Una delle cause più comuni del mancato funzionamento ottimale degli impianti infatti è proprio una mancata manutenzione….troppo spesso ci si dimentica che bisogna costantemente manutenere gli impianti di riscaldamento per mantenerli al massimo dell’efficienza.
Si corre altrimenti il serio rischio di buttare via un sacco di soldi in eccesso solo perché essendo le tubazioni sporche ed inefficienti bisogna sforzare la caldaia per compensare…ciò porta a tanti inutili sprechi che si pagano molto caro.
Nei casi peggiori di fatto si può andare a rompere lo scambiatore interno che è molto delicato soprattutto nelle termopompe o pompe di calore.
Rischi di avere problemi gravi proprio quando ne hai più bisogno, e durante il maggiore sforzo richiesto che negli impianti è proprio quando fa più freddo….
Ti immagini cosa vuol dire per te e la tua famiglia avere la caldaia rotta e la casa al freddo proprio a Natale o a Capodanno?
La manutenzione a gli impianti di riscaldamento la devi affidare sempre e dico sempre a gli specialisti del settore…gente che lo fa da anni e che è competente e formata per pulire e controllare a fondo ogni tipologia di impianto di riscaldamento.
Affidarsi a professionisti affidabili in questo caso è d’obbligo
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